Incontro con Natalia Sanmartin Fenollera autrice del libro stellato 2016-17

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L’incontro con l’autrice

Sabato 20 maggio 2017, alle ore 10:00, presso l’Aula Magna dell’IPSSAR Matteotti, Via Garibaldi 194, Pisa, si è tenuta la presentazione del romanzo “Il risveglio della signorina Prim” di Natalia Sanmartin Fenollera, Mondadori Editore 2014, ritenuto dagli studenti che l’anno letto, su proposta di Asteroidea, degno di essere proclamato libro stellato dell’anno.

Era presente l’autrice che è venuta appositamente dalla sua città, Madrid. La traduzione spagnolo/italiano è stata curata dalla prof.ssa Elena Carli. Ha partecipato all’incontro la prof.ssa Sara Allegrini, scrittrice di romanzi per giovani adulti, che ha partecipato da Perugia, città dove insegna, ai lavori di Libri Stellati.

Sono intervenuti studenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e Cascina e dell’IPSSAR Matteotti di Pisa. Gli studenti dell’Artistico hanno letto il libro durante l’anno sotto la guida della prof.ssa Lucia Bacci e, durante l’incontro con l’autrice, hanno letto brani e posto domande alla scrittrice. Gli studenti dell’Alberghiero, preparati dalla prof.ssa Silvia Pagnin (laboratori LAM/Matteatro), hanno eseguito brani musicali. L’Istituto alberghiero ha offerto il pranzo alla scrittrice madrilena.

“Il risveglio della signorina Prim” è stato scelto come ‘libro stellato’ dagli studenti perché, come tutte le vere opere letterarie, aiuta a vivere e a conoscere meglio se stessi, per usare le parole del grande critico letterario Tzvetan Todorov, citato nella presentazione di Libri Stellati (vedi sopra). Gli studenti hanno trovato nel romanzo della Sanmartin spunti per comprendere meglio se stessi attraverso la riflessione sul rapporto tra un uomo e una donna, sull’amicizia, sull’educazione, sul valore e la bellezza dei libri e delle altre opere artistiche, sul valore di una vita lontana dal frastuono e dallo stress del mondo contemporaneo, sul valore che possiede un luogo bello e dalle profonde radici storiche –radici dell’Europa–, cioè la cittadina di Norcia in Umbria, che nel libro ha la funzione di completare il ‘risveglio’ della protagonista, la signorina Prim.

Cosa ha detto l’autrice

Un breve riassunto dell’intervento e delle risposte alle domande dei ragazzi.

Natalia Sanmartin Fenollera ha riflettuto sul perché vale la pena leggere. Ha osservato come da piccoli preferiamo i dolcetti ai cibi più complessi perché giustamente partiamo da ciò che ci piace, così è con i libri, possiamo partire da libri piacevoli, storielle, fumetti, ma poi dobbiamo passare ai buoni libri anche se sembrano meno dolci, ma poi si scopre che sono appassionanti. Per rimanere nella metafora del cibo, si inizia con i dolci, che sono i libri piacevoli, si passa alla carne, che sono i buoni libri, infine si arriva al caviale, che sono i grandi libri. I grandi libri sono quelli di Stevenson o di Dickens o di Brontë, e sono come l’introduzione ai grandi libri, ai libri eterni come l’Iliade e l’Odissea, che sono antichi ma possono coinvolgerci lo stesso perché il cuore dell’uomo è lo stesso sempre, ma prima bisogna essersi preparati con i grandi libri.

L’autrice osserva che quando ci immedesimiamo nella vita di un personaggio, viviamo un’altra vita oltre alla nostra. Inoltre la lettura ci offre la possibilità di ribellarci a quello che non va. E i vantaggi della lettura sono così tanti che dobbiamo trovare il tempo di leggere oggi che perdiamo tanto tempo con internet. Anzi più libri si leggono, più si imparano a scrivere frasi vere, forti e ribelli sui social media.

Riguardo all’esergo del suo romanzo, la citazione di J.H. Newman “Credono di avere nostalgia del passato, ma in realtà la loro nostalgia riguarda il futuro”, la scrittrice rileva che da adulti si scopre che c’è qualcosa nel cuore umano che non ci lascia mai tranquilli, crediamo di aver trovato la felicità, ma non ci basta. Ed è per questa inquietudine, per questa nostalgia, che la protagonista del romanzo lascia il luogo in cui è felice con i suoi amici e con l’uomo di cui è innamorata per compiere un viaggio in Italia e solo a Norcia trova la risposta che cercava.

Nel luogo in cui si svolge la maggior parte della storia, Sant’Ireneo di Arnois, si trova il tempo per fare tutto con calma e uno degli scopi del libro è proprio quello di lottare per fare le cose belle col tempo giusto, fare le cose una alla volta, fare esperienze vere. Infatti è meglio ascoltare la musica dal vivo che con gli auricolari, è meglio scalare una piccola montagna piuttosto che vedere un documentario sull’Himalaya. Il libro vuole insegnare a lottare per avere esperienze vere nella vita. A questo proposito l’autrice cita il caso del prof. John Senior dell’Università del Kansas: negli anni ’60, gli universitari americani spesso passavano il tempo a fumare droghe ed ascoltare il rock seguendo le mode hippies, allora il prof. Senior cercò di cambiare le cose leggendo i buoni libri e i grandi libri, ma gli studenti non lo seguivano perché –si rese conto– non avevano mai provato le esperienze descritte in quei testi, così Senior creò una rivoluzione in università, portando i suoi studenti a guardare il cielo stellato, il tramonto, ecc. (come facevano gli autori dei testi che si chiedevano cosa c’è oltre a noi), portando i suoi studenti che ascoltavano il rock a imparare a ballare il valzer, e dopo una serie di “esperienze vere” Senior propose loro i buoni libri e i grandi libri, e i suoi studenti finalmente si appassionarono alla lettura divenendo da adulti grandi uomini. Questo insegna che l’esperienza vera e le buone letture rendono protagonisti della propria vita, per cui bisogna “ribellarsi”, non conformarsi alla mentalità del mondo, e così si può cambiare il mondo.

 

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