Ciao Simone

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A Letture in Hospice, Simone Sbrana arrivava sempre in largo anticipo, solitamente sulla sua moto, la stessa dell’ultimo viaggio; voleva farsi trovare pronto all’arrivo degli studenti e fin dal primo giorno è sempre stato il generoso e insostituibile fonico di questa attività.

Di professione era farmacista, ma era anche un appassionato musicista, un uomo solidale membro dell’Associazione Il Mandorlo, che da tempo aiuta l’Hospice di Pisa.

Era amante dei buoni libri e di ciò che ha il potere di allietare la vita. Si emozionava profondamente quando i ragazzi avevano, con impegno e coinvolgimento, completato la lettura che portavano in dono ai pazienti dell’hospice, ma si rabbuiava quando non emergeva l’accuratezza della preparazione.

Dai giovani – diceva- si deve pretendere molto e non bisogna accontentarsi!

Simone aveva ragione, riteneva che solo se i giovani italiani fossero stati esigenti verso se stessi affrontando i sacrifici necessari per dare qualità alla propria formazione, sarebbero riusciti ad aiutare il Paese ad uscire dal pericoloso guado attuale.

Un messaggio di umanità, serietà e impegno che è stato la cifra della sua vita.

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